Il Dr. Claudio Vampini è uno Psichiatra Clinico, tra i massimi esperti italiani in psicogeriatria e in psicofarmacologia clinica, geriatrica e non. Oggi che visita ambulatorialmente al CEMS, possiamo porgli qualche domanda per comprendere i confini della sua attività, tra disturbi d’ansia, depressione, disturbo bipolare e disturbi emotivi e comportamentali dell’anziano.
— Dr. Vampini: Come Psichiatra Clinico, la mia attività si rivolge in particolare alle persone che soffrono di disturbi depressivi, disturbo bipolare (instabilità dell’umore), disturbo da stress post-traumatico e disturbi d’ansia (principalmente disturbo da attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo d’ansia generalizzata, fobia sociale). L’intervento, in questi casi, si fonda su una diagnosi clinica definita dall’analisi di sintomi, familiarità e storia clinica del paziente e su una presa in carico globale della persona. Oltre all’attenzione alla relazione terapeutica, vengono impiegati trattamenti psicofarmacologici condotti secondo le più recenti Linee Guida Internazionali, integrati dalla mia ampia esperienza clinica.
—Dr. Vampini: Esistono diversi disturbi depressivi per gravità, capacità di ripetersi nel tempo e di rispondere ai farmaci. Taluni possono perdurare per l’intera vita della persona, tendono a ricadere, sino a diventare cronici. La capacità di un bravo clinico è perciò quella di trattare gli episodi depressivi acuti e di prevenire il ripetersi degli episodi successi con un’efficace terapia di mantenimento.
Quanto al disturbo bipolare invece, i confini si sono parecchio ampliati negli ultimi anni, andando a comprendere molte forme di instabilità umorale che in passato non venivano considerate tali ma che possono provocare grandi problemi alla vita di chi ne soffre e di chi gli vive accanto. Ci sono molti individui che non raggiungono mai livelli di mania o eccitamento tali da richiedere un ricovero ma che hanno piccoli innalzamenti dell’umore (ipomania). Il paziente non riconosce mai questi episodi, che infatti spesso vengono ravvisati e segnalati dai parenti. Anche perché tutti vorremmo un po’ essere ipomaniacali per affrontare con entusiasmo, energia, intraprendenza la vita; il problema è che a questi episodi ipomaniacali si associano anche episodi depressivi.
Riconoscere questa instabilità è fondamentale per avviare il trattamento corretto (completamente differente rispetto a quello attivato per la depressione) e garantire una vita normale.
— Dr. Vampini: Lo testimonia il fatto che se ne legge dappertutto. Il disturbo d’ansia più famoso è il disturbo da panico che provoca grandi sintomi fisici (tachicardia, sudorazione, erc.) e che, spesso, sviluppa agorafobia ed evitamenti, limitando e peggiorando notevolmente la qualità di vita della persona. Negli ultimi 20 anni, la terapia del disturbo da panico è evoluta tanto da assicurare una vita normale nella maggioranza dei casi.
— Dr. Vampini: Oggi la Psichiatria non è più stigmatizzata bensì considerata parte integrante della Medicina e mira a far rientrare i disturbi emotivi all’interno di una serie di condizioni patologiche che possono riguardare l’essere umano senza che ciò ne determini l’emarginazione da parte della Società. Contemporaneamente è evoluta la psicofarmacologia, grazie alla ricerca, all’approfondimento della conoscenza delle malattie e alla scoperta di nuovi farmaci. È enormemente cambiata e in continua evoluzione al contempo.
— Dr. Vampini: In questo caso l’attività ambulatoriale è rivolta alle persone anziane che soffrono di disturbi emotivi o comportamentali. Particolare importanza riveste la depressione dell’anziano, una depressione ad esordio tardivo, dopo i 65 anni, magari con caratteristiche apatiche ed inibite. Altrettanta incidenza hanno i disturbi psichici e comportamentali associati alle demenze (malattia di Alzheimer o altre forme di demenza) che causano sofferenza sia alle persone malate, sia a chi se ne prende cura. Basti pensare all’aggressività, all’impulsività, all’insonnia che fa scomparire il ritmo sonno/veglia, alla disinibizione, alla comparsa di allucinazioni visive.
In Italia esiste l’Associazione Italiana di Psicogeriatria – AIP di cui è presidente il Prof. Trabucchi e della quale sono nel Consiglio Direttivo da una quindicina d’anni. La mia presenza al Cems, un centro polispecialistico privato d’eccellenza, è una dimostrazione di lungimiranza e di ascolto della esigenze reali della comunità: nel 2025 il 30% della popolazione italiana avrà oltre 65 anni. E la depressione rappresenta il disturbo mentale più comune nella vecchiaia, associata all’incremento di insorgenza di malattie fisiche, ad una peggior diagnosi delle patologie già presenti e ad un aumento di utilizzo di risorse sanitarie.
— Dr. Vampini: Curare gli anziani richiede un approccio clinico particolarmente attento e individualizzato a causa della fragilità che li caratterizza, in modo particolare se parliamo dei cosiddetti “grandi anziani”, gli over 85. Nella gestione dei disturbi emotivi e comportamentali è fondamentale saper somministrare il trattamento farmacologico idoneo in modo da ottenere il massimo beneficio con il minimo rischio, tenendo conto del fatto che un anziano ha un equilibrio fragilissimo e quasi certamente assume già diverse medicine per altre patologie presenti. Perciò è indispensabile fondere l’attività di diverse specialità – psichiatria, geriatria, neurologia – perché le patologie dell’età senile non hanno quasi mai una causa unica.
— Dr. Vampini: Per diversi motivi, la persona che soffre di un disturbo emotivo o comportamentale può non rendersene conto o non avere la capacità di chiedere un aiuto:
il ruolo dei familiari è fondamentale per attivare la richiesta d’aiuto e per dare informazioni supplementari. Questo ruolo, diventa irrinunciabile, in ambito geriatrico
Senza il familiare o la figura professionale che se ne prende cura, è impossibile far seguire la terapia in modo corretto e seguirne il decorso. Una corretta informazione e un’alleanza terapeutica con i caregiver sono, quindi, due aspetti irrinunciabili per il buon risultato di un processo di cura.